Senza Zaino

Il Modello "Senza Zaino" - cos'è e come viene adottato dal nostro istituto

Maria Francesca Pira

Maria Francesca Pira

Docente , funzione strumentale e referente

Il Senza Zaino è un modello di scuola che mette l’accento sull’organizzazione dell’ambiente formativo, partendo dal presupposto che dall’allestimento del setting educativo dipendono sia il modello pedagogico-didattico che si intende proporre e adottare, sia il modello relazionale che sta alla base dei rapporti tra gli attori scolastici. In quest’ottica è l’esperienza scolastica nel suo complesso ad essere formativa ed è dunque necessario progettarla nella sua globalità.
Questa attenzione all’ambiente formativo è definita in SZ Approccio Globale al Curricolo (Global Curriculum Approach – GCA).
Il concetto di globalità è riferibile anche alla persona in quanto tale, per cui sono considerate, come artefici di apprendimento, tutte le dimensioni proprie dell’individuo (cognitiva, corporea, relazionale, affettiva, emotiva) e la qualità dell’esperienza che ogni singolo allievo riesce a vivere a scuola.
Il modello Senza Zaino si fonda su tre valori: l’ospitalità, la responsabilità, la scuola come comunità di ricerca.
Nel modello Senza Zaino, infatti, si opera per rendere la scuola una comunità accogliente, uno spazio ospitale, un luogo della responsabilità collettiva.

  • Ospitalità:

    “Colui che ospita è colui che ascolta l’ospite, che si mette a sua disposizione, che si sintonizza sui suoi tempi che ha preparato la casa perché sia confortevole ed accogliente…dare importanza all’ambiente formativo è dare rilievo alla realtà, al concreto come base della conoscenza”

    M. Orsi, A scuola senza zaino, 2016

    L’ospitalità nelle aule Senza Zaino si trova tutto ciò che occorre per affrontare una giornata scolastica: dai materiali comuni di cancelleria, da arredi colorati e funzionali, a spazi adatti per accogliere sia il gruppo che la persona, per riconoscere e stimolare la pluralità delle intelligenze, per accompagnare e sostenere gli apprendimenti.

  • Responsabilità: Il valore chiave della responsabilità si declina in molti sensi: verso la propria crescita, coltivando una dimensione interiore, ma anche verso la crescita degli altri, cooperando, aiutando, coinvolgendosi. Responsabilità per l’ordine e l’organizzazione, ma, anche responsabilità per la ricerca e l’apprendimento che si stanno portando avanti.” M. Orsi, A scuola senza zaino, 2016
    La responsabilità si concretizza nel momento in cui le bambine e i bambini costruiscono, insieme ai propri insegnanti, le regole della convivenza, decidono insieme come muoversi all’interno dell’edificio e negli spazi dell’aula, come gestire i materiali comuni e individuali, come utilizzare gli strumenti didattici costruiti dagli insegnanti per supportare i loro apprendimenti.
  • Comunità: le classi Senza Zaino sono comunità di ricerca, luoghi dove si indaga e si esplora e dove ciascuno fa tante cose diverse tese ad obiettivi comuni, riconducibili ad un significato condiviso da tutti.

Perchè scegliere una scuola Senza Zaino?

1. Un nuovo modello di classe. Nella Scuola “Senza Zaino” lo spazio classe si riorganizza secondo una nuova struttura. Stop alla cattedra di fronte a file di banchi. Le classi vengono suddivise in aree di lavoro, in una nuova impostazione di quello che prende il nome di “Setting di apprendimento”.
Nelle classi non ci sono banchi ma grandi tavoli disposti ad isole per permettere agli alunni di lavorare in gruppo ( cooperative learning). Fondamentale l’agorà, dove gli alunni e il docente si incontrano per discutere, confrontarsi ed esprimersi come in una piazza dell’antica Grecia.

2. Attenzione alle diversità e all’iniziativa personale. La giornata tipo di una classe di Scuola senza zaino comincia in agorà, con una riflessione con cui il docente stimola i bambini. Questi si riuniranno poi nelle isole e, l’insegnante dopo aver condiviso il time table della giornata, dà il via ai lavori concordati con gli alunni.
Questo permette un approccio personale allo studio del bambino, che ne salvaguardia l’unicità. Sarà cura del docente far sì che nel corso dell’anno, tutti i bambini si confrontino con le diverse tipologie di attività.

3. Utilizzo degli Strumenti didattici ideati dal Senza Zaino. Focus sul tatto. La Scuola senza zaino rimette al centro della didattica, oltre ai libri di testo, gli strumenti didattici di apprendimento. In particolare, ci si concentra sulla costruzione e soprattutto sull’ utilizzo di strumenti tattili, per rendere il bambino il vero protagonista del processo di apprendimento e per recuperare il primo senso utilizzato dall’essere umano nella scoperta del mondo cioè “la mano come organo dell’intelligenza” (M. Montessori) Nella nostra scuola è presente la Fabbrica degli Strumenti Senza Zaino che raccoglie i protitipi degli strumenti di apprendimento e di gestione. La Fabbrica rappresenta il luogo fisico e ideale in cui i valori del Senza Zaino si concretizzano e si realizzano nella dimensione del fare.

4. Valutazione Mite. Nella Scuola senza zaino, si adotta la “Valutazione Mite” che fa leva sulla motivazione intrinseca degli alunni, dà fiducia all’altro e costruisce un contesto di relazioni, di procedure e ambienti positivi. Una valutazione che descriva punti di forza e di debolezza dello studente, con l’unico fine di motivarlo a migliorare.
Secondo Marco Orsi, infatti, l’insegnante deve essere inteso come un allenatore il cui compito è aiutare i bambini a migliorare nelle loro attività.

5. Niente più zaino, ma una sacca uguale per tutti. Gli studenti della Scuola Senza Zaino non utilizzeranno uno zaino da riempire di libri e quaderni. Avranno infatti a disposizione una sacca che sarà consegnata loro a inizio anno, con una piccola cerimonia che stimola il senso di comunità.
Alla base di questa scelta c’è un significato più profondo che porta ad alleggerire letteralmente l’esperienza scolastica, in virtù di quell’ attenzione all’ambiente formativo alla base della filosofia di Scuola Senza Zaino.

 

 

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